venerdì 1 giugno 2012

Etam chiude. Au revoir, Italie!

Ci sono negozi dove le commesse non sono piú solo quelle-che-ti-vendono-qualcosa, ma ragazze che se ti vedono, ti riconoscono e sorridono e tu non sei più solo una-che-compra, ma un volto familiare, una cliente VIP. Senza sconti, ma con quella cortesia particolare, che ti fa comprare volentieri.

Questo è quello che è successo a me negli ultimi 10 anni da Etam, a Termini. Vado là da una vita e se non mi vedono si preoccupano.
Oggi, però, quando sono entrata, l'atmosfera non era certamente la stessa: mi hanno detto, con aria triste, che Etam ha deciso di chiudere la catena italiana. Se ne vanno e tra tre mesi al massimo i negozi chiuderanno e, via, tante ragazze, tanti sorrisi, saranno licenziati. È chiaro, la crisi è crisi, non si discute. Quel che discuto io, dal mio piccolo, è che l'azienda se ne va senza nemmeno tentare di ricollocare le sue dipendenti. Ciao, è stato bello, au revoir. E chi s'è visto s'è visto.
A parte il dispiacere personale di vedere ragazze, giovani e meno giovani, costrette a ricominciare, io mi domando, e in parte mi rispondo anche: quanto è "morale" abbandonare al proprio destino centinaia di dipendenti senza nemmeno provare a ricollocarli, pur tenendo in conto "supremi" interessi aziendali?
A parte condividere la protesta di chi, giustamente, ritiene di essere "lasciata in mutande" senza alcuna riconoscenza, ho deciso di non comprare più niente da Etam (e da eventuali altri catene che facciano capo ad un'amministrazione parente).
Come cliente, vorrei una spiegazione e scriverò all'amministrazione per chiedergliela.
Intanto sarebbe bello se tutti voi pensaste a qualche sorriso dietro un bancone e condivideste questa situazione, perchè è giusto e perché la crisi colpisce tutti, nessuno escluso, e dovremmo sentirci tutti più coinvolti da quel che ci succede intorno. Magari saranno proprio la com-passione e la partecipazione a salvarci.

AGGIORNAMENTO (15 giugno 2012 ore 15.26)

La novità è che ho scritto ad Etam per chiedere loro il motivo per cui vanno via dall'Italia e mi hanno risposto.

Dear Laura,
First of all we wanted to thank you for your message and your interest in our company.
We are deeply sorry that we have to close our stores in Italy; Sorry for the employees that lose their jobs and sorry for the customers that can no longer go to our stores in Italy. This is a very sad moment for all of us. The decision has been incredibly difficult but unfortunately the economic circumstances do no longer allow us to stay in Italy. We reached a point where we suffered too much from our losses. I would like to apologize to you personally for all the trouble this decision might have caused in your or your friends’ life. We really hope to have the pleasure to keep you as a client either per online shopping or at a store in a foreign country.
Sincerely


Ora la stampo e la porto in negozio. Sarà poco, ma è pur sempre una risposta.

11 commenti:

  1. ciao, oggi sono stata ad Etam di viale europa e l'atmosfera era la stessa. non penso che sia una spiegazione accettabile per delle persone che, vedendosi in mezzo alla strada da un giorno all'altro, leggono che i responsabili del customer care sperano di conservare te come cliente. sicuramente ti sei in un certo senso mobilitata, e questo ti fa onore; io, se fossi in te, snobberei la marca da oggi in poi (penso che lo farò anch'io, ma ammetto di aver comporato al 50% oggi).

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  2. infatti è quello che volevo fare, pensando anche di boicottare quel che avevo già: impossibile, sono piena di robe Etam!!! Per ora sto cercando di resistere e non comprare niente, ma pensa a quando a Termini metteranno tutto al 70%, sarà difficilissimo per me... A Viale Europa non sono nemmeno scesa, proprio per non mettermi alla prova...

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    1. :)
      scusami, non mi ero presentata.
      piacere, Carmen...
      questo è il mio blog:
      http://youmightwannareadthis.wordpress.com/
      (è scritto in Italiano cmqe)
      ciao a presto!

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  3. http://www.pambianconews.com/etam-chiude-il-2011-a-118-miliardi-51/

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  4. Ciao, ho trovato il tuo post dopo una ricerca sull'argomento, perchè sono piuttosto dispiaciuta e anche triste...oggi passando a Termini ho trovato una delle commesse più gentili, una di quelle che hai descritto tu, da sola dentro un negozio vuoto, con manichini nudi in vetrina. Tutto al 50%. Ho provato alcune maglie e poi ho pensato: non ce la posso fare!
    Ho capito tutta la situazione senza che nessuno mi spiegasse nulla!
    Etam a Termini era uno dei negozi che vendeva tantissimo. Se cercavi un capo visto la mattina, ad ora di pranzo non ne trovavi neppure uno di una taglia più piccola!
    La crisi c'è, è vero, ma temo che ci siano giochi speculativi molto più grandi e mi auguro che non sia così.
    Infine ma non per ultimo, anzi per prima cosa, è detestabile un trattamento del genere al personale...senza neanche un tentativo di ricollocamento. Ci sono un milione di ingiustizie e di lesione dei diritti dei lavoratori in questa epoca di crisi. Lavorare è diventanto impossibile e non soltanto perchè non si trova un impiego...

    Elisa

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  5. Grazie a tutti per l'interessamento e grazie a te Laura... Etam non può che essere onorata nell'avere una cliente come te!!! Sono una delle 52 dipendenti che fra meno di una settimana si troverà senza lavoro. Per nessuna di noi è stato facile affrontare quest'ultimo periodo, continuare a lavorare come se niente fosse. Abbiamo regalato pochi sorrisi alle nostre clienti negli ultimi mesi ma di una cosa possiamo andare fiere: la nostra professionalità, fino alla fine, non potrà mai essere messa in discussione! Ancora Grazie

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  6. Care tutte, sono contenta di aver potuto "fare informazione", nel mio piccolo. Per cronaca, sono entrata due volte ad Etam a Termini, ma non ho preso niente. Non ce l'ho fatta. Anche le serial shopper hanno un cuore! In bocca al lupo, etam girls!!!

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  7. Mi sono servita per anni da Etam a Termini prima e a Milano in corso Buenos aires dopo. Concordo con Laura nel dire che si tratta di negozi in cui ti senti(vi) a casa e non avevi la sensazione che volessero per forza venderti qaulcosa. Quando sono arrivata a Milano avevo perso 10 chili e la responsabile del negozio mi ha aiutata a ritrovare la taglia giusta, da allora ho comprato biancheria solo da Etam. Era bello tornare anche a distanza di mesi e essere riconosciuta ("come va? che novità? si mi ricordo!" un po' come accadeva alle nostre mamme coi bottegai sotto casa). A giugno mi sono sposata e la stessa persona mi ha aiutata a scegliere il completo intimo, la vestaglia, le ciabattine pelose...una delizia e un gran divertimento! Ora vado a cercare un regalo per un'amica, prossima sposa, e scopro che ... e adesso io la biancheria dove la compro, che sono 4 anni che indosso solo Etam?! In bocca a lupo a tutte le dipendenti Etam.

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  8. mi unisco a voi ragazze! Anche io cliente da undici anni a Roma Termini, praticamente da quando hanno aperto. Ancora ho capi comprati dieci anni fa! le ragazze le conoscevo per nome...ciao Paola, spero che hai trovato un nuovo lavoro...Un abbraccio! M. Grazia

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  9. K disperazione io sono di Pordenone....biancheria splendida che veste come nessun altra...un tempo andavo sempre e solo a Udine a comperare la biancheria...e altro....poi mi sono spstata fino a Bergamo ed ho fatto scorta...e poi......

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  10. Ho visto spesso questo negozio a roma termini e sono stata una cliente sporadica....mi dispjace per le dipendenti, putroppo ben conosco la stategia francese, che ha deciso di non investire in italia. Hanno fatto cosi anche conaltri marchi. Hai voglia a scrivere alla societa..ti ringraziano, ma poi nulla. Potrebbero fare vendite on line, come ho proposto, ma.. l italia non attira. Peccato!

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